Il circolo del Partito Democratico e i consiglieri della lista "San Zeno è di tutti" vi augurano un
Sereno Natale
e un
Felice Anno Nuovo
Gent.mo sig. Sindaco, gent.mi consiglieri,
in merito a quanto in oggetto, essendo oggi convocato un consiglio comunale straordinario, richiesto da un quinto dei consiglieri, riteniamo l’8° punto all’ordine del giorno “illegittimo”, in quanto la dottrina prevalente in materia asserisce che, nei Consigli Comunali straordinari (quelli, per l’appunto, richiesti da un quinto dei consiglieri comunali), si trattino solo i punti da questi indicati.
Non abbiamo sollevato la questione e ci apprestiamo a trattare il punto citato, per non esacerbare ulteriormente gli animi; abbiamo però voluto portare a conoscenza del Consiglio e dei presenti la questione, per amore di verità e per evidenziare come, una volta ancora, la maggioranza consiliare agisca a dispetto di norme, regole e consuetudini.
Del resto è routine per questa maggioranza ed è per noi abitudine richiamarla al rispetto delle regole, perché come detto più volte “spesso la forma è sostanza” ed il rispetto delle regole va a vantaggio di tutti.
Il nostro impegno in questo senso, però, appare sempre più non trovare corrispondenza nei comportamenti della maggioranza, tanto che ci sembra, novelli Don Chisciotte, di combattere contro rinnovati mulini a vento.
Un esempio, tra i tanti che si potrebbero portare: nel Consiglio Comunale tenutosi a settembre, su proposta del consigliere Paderno, capogruppo di maggioranza, si era stabilito di convocare la commissione regolamenti – al fine di discutere del regolamento del Consiglio Comunale – prima della convocazione del Consiglio Comunale di novembre. Dietro mia precisa richiesta di rassicurazione sul fatto che i tempi di convocazione della commissione non venissero dilatati, era stato promesso dalla maggioranza che la commissione sarebbe stata convocata nei tempi stabiliti: ebbene, chiedo ai consiglieri di maggioranza se tale seduta della commissione si sia tenuta o meno! Naturalmente non si è tenuta!
Non voglio evocare Pinocchio – altrimenti il sindaco si potrebbe irritare – ma oso chiunque smentirmi se affermo che quella fu, come si dice, “una promessa da marinaio”.
Tale comportamento, del resto, non è difforme da altri del sindaco e della maggioranza. A parte quanto scritto su “Il Naviglio” a proposito del sottopasso – a cui abbiamo risposto con un volantino - il sindaco nell’ultimo Consiglio, in merito alle nostre richieste di accesso agli atti ed alla relativa mancanza di risposte, aveva affermato che bastava alzarsi dalla sedia e recarsi in Municipio, che tutto era pronto – facendo intendere anche che noi avremmo fatto richieste senza poi passare in Municipio a ritirare la relativa documentazione.
Ebbene, non è così signor sindaco, signori consiglieri e cari concittadini. A parte il fatto che non ci siamo mai limitati nell’alzarci dalla sedia e recarci in Municipio, faccio presente che lo abbiamo fatto anche dopo l’ultimo Consiglio ma, una mia richiesta di accesso agli atti di fine luglio, non è ancora stata evasa!
Detto questo, sempre e solo per amore di verità, siamo pronti ad affrontare nel merito l’8° punto all’ordine del giorno del Consiglio odierno.
Per la lista civica “San Zeno è di tutti”il consigliere
Fabrizio Molteni
Il Sindaco ha risposto per conto dell'Assessore Marco Ferretti. Ha dichiarato che l'edificio in questione è di proprietà del costruttore che ha rilasciato il bando secondo i dettami della Regione Lombardia, al fine di ottenere il contributo da essa erogato per l'edilizia convenzionata. La precedente comunicazione, effettuata dal comune, era da intendersi come mero avviso ed era stata redatta sulla base di bandi precedenti.
L'Assessore all'Edilizia privata Vincenzo Serana ha comunicato che i lavori di rifacimento dei campi sono stati a carico della ditta che aveva ottenuto l'appalto. Il rigonfiamento, causa del lavori di rifacimento, è stato causato dall'inefficace asciugamento del massetto dovuto agli sbalzi climatici e di temperatura durante il periodo di costruzione (aprile-giugno). Il lavoro ha una garanzia di 5 anni.
In merito all'interrogazione in oggetto, protocollata in data 19 agosto n. 5413, si precisa quando segue:
- L'iniziativa di comminare le multe è dovuta a ripetute sollecitazioni dell'Assessore all'Ambiente a seguito di numerose segnalazioni e richieste di cittadini che si sono susseguite in questi anni;
- Come ovvio, non esiste ne può esistere un piano redatto dall'Amministrazione che indichi in questo caso, nella fattispecie la volontà di sanzionare siepi ed alberi sporgenti, come debba operare la Polizia Locale. Al Sindaco spettano gli atti di indirizzo, richieste di maggior attenzione, ma non le scelte di carattere tecnico. Pertanto, le multe fino ad ora comminate non riguardano specifiche zone, ma sono state effettuate durante i normali servizi di controllo del territorio.
- Diversa è la legislazione che disciplina questo tipo di sanzioni. Quella generale è disposta dall'art. 29 del D.Lgs 285/92 ("Nuovo codice della strada") che impone l'obbligo ai proprietari confinanti di mantenere le siepi in modo da non restringere o danneggiare la strada; inoltre la stessa disposizione di legge viene richiamata all'art. 59 del Regolamento di Polizia Urbana approvato in data 15/06/2006 con delibera di Consiglio nr. 9. Tuttavia, nella ricerca delle disposizioni di legge in materia, risulta in data 21 giugno 1997 la pubblicazione dell'ordinanza n. 6 del Sindaco Montini a richiamo del già citato art. 29 del codice della strada. Si presume che quanto viene emessa un'ordinanza l'intento sia quello di farla rispettare. È comunque interessante notare, come esistano differenze sanzionatorie tra le tre diverse norme. Infatti, se il codice della strada prevede un pagamento di una somma compresa tra 155 € e 264 €, il regolamento comunale prevede da un minimo di 25 € ad un massimo di 500 €. Inoltre, l'ordinanza del Sindaco Montini, tuttora in vigore, si riferisce a 235.000 lire, cioè circa 121 €. Ad oggi, salvo casi di palese e repentina violazione, la Polizia Locale ha applicato la sanzione più bassa, cioè quella prevista dal Regolamento di Polizia Urbana, nella misura del doppio del minimo, più le spese accessorie, pur sapendo che l'art. 59 del Regolamento di Polizia Urbana rimanda alle sanzioni del codice della strada, considerate per la prima violazione troppo eccessive.
- Alla data dell'interrogazione, le sanzioni per questo tipo di violazioni sono diciotto, tutte documentate tramite attestazione fotografica come prova in sede giudiziaria. Per quanto riguarda, invece, l'attendibilità degli accertamenti ai sensi dell'art. 2700 del codice civile, la parola di un pubblico ufficiale non può essere messa in dubbio fino a querela di falso.
- È davvero singolare che una forza politica che a livello nazionale crede di incarnare i valori di moralità e legalità chieda all'amministrazione comunale di compiere un abuso di legge, annullando delle sanzioni che, come abbiamo visto, rispondono a norme ben precise. Tra l'altro, è curioso notare come i tempi siano cambiati: allora nel 1997, successivamente ad un'interpellanza dell'opposizione, il sindaco Montini emisa la già citata ordinanza; oggi, un'altra opposizione, forse credendo di guadagnare chissà quali consensi chiede il non rispetto delle norme. L'attuale amministrazione, invece, a fronte di un numero veramente esiguo di sanzioni (ricordiamo, diciotto su circa millenovecento nuclei familiari), ritiene che la sua Polizia Locale abbia agito correttamente, tra l'altro proprio su richiesta di molti cittadini. Questo perché la violazione di norme e di leggi, soprattutto di un regolamento di polizia urbana, comportano situazioni spiacevoli ed antipatiche, riferite al corretto svolgimento della vita civile tra i soggetti di una comunità, come ad esempio l'ostacolare il passaggio dei pedoni sui marciapiedi. Ricordiamoci sempre che quando qualcuno compie un abuso o una violazione, lede e limita i diritti e le libertà di altri cittadini come lui, così può esere per un divieto di sosta, per le siepi che disturbano un passaggio pedonale, per chi danneggia beni pubblici e privati... Più che cavalcare facili consensi da chi è stato sanzionato dall'opposizione ci saremmo aspettati non un plauso, ma quandomeno sostegno per aver applicato delle norme che prima della legge sono pratiche di buona educazione e rispetto dei diritti altrui.
- Chiedere agli agenti di avvisare i cittadini sarebbe inopportuno e ridicolo, in sostanza si andrebbe a svilire il già delicato e difficile ruolo della Polizia Locale, per la quale tutti noi dovremmo nutrire profondo rispetto. Questa interrogazione, invece, agisce in maniera contraria, mettendone in dubbio l'operato. Nonostante questo, inoltre, si creerebbero dei pericolosi precedenti: a chi spetterebbe il compito di decidere quali violazioni devono essere immeditamente perseguite e su quali invece, si può tranquillamente pazientare alcuni giorni previo cortese avviso? Una commissione forse? E giuridicamente che titolo?
- In ultimo, a proposito di presunta carenza di informazioni, spiace che i componenti dell'attuale minoranza, non tanto come forza politica, quanto come cittadini, non abbiano mai fatto caso alle campagne informative dell'amministrazione riferite a questo tipo di violazioni: nel corso della passata legislatura i cittadini sono stati avvisati due volte mediante articoli sul giornalino comunale, inoltre, da almeno cinque anni, alla fine dei mesi invernali, l'assessorato all'ambiente invita regolarmente i cittadini, tramite volantino, ad adeguarsi alle normative che, ricordo, non sono altro che buone norme di educazione.
A disposizione per eventuali chiarimenti, si coglie l'occasione per porgere distinti saluti.
L'assessore all'AmbienteOmar Bertelli