Eventi in zona

giovedì 15 aprile 2010

Presentata interrogazione su bonifiche in via Rossini

Pubblichiamo l'interrogazione presentata recentemente dalla lista civica "San Zeno è di tutti" in merito alla richiesta di bonifiche e disinfestazioni lungo l'area di via Rossini.

mercoledì 14 aprile 2010

Stupidi o ignoranti?

Mentre attendo mio nipote all’uscita di scuola, assisto allo scambio di battute fra alcuni nonni.

I più anziani, è risaputo, sono brontoloni; si lamentano di come va il mondo di questi tempi, manifestano le loro ansie e si domandano come si sia potuto giungere così in basso.

I miei vicini occasionali non sfuggono alla regola, discutono animatamente finché uno di loro sentenzia con tono perentorio: -Non è dei ladri o degli immigrati che dobbiamo avere paura. Quelli che dobbiamo temere di più, sono gli ignoranti, sono loro che producono i danni maggiori!

Anche Socrate sosteneva che “L’ignoranza è l’origine di tutti i mali”.

Forse non le affidava il senso dispregiativo che oggi noi le attribuiamo, perché a quei tempi l’accesso alla scuola era riservato ai benestanti ma, appare chiaro a tutti, sia al filosofo, sia all’uomo di strada, che non vuole fingersi ignorante, che l’ignoranza vera o quella di comodo, è davvero pericolosa.

L’ignoranza, intesa nel senso di non conoscere, dovrebbe per sua natura avere il carattere della temporaneità, durare il tempo necessario ad acquisire la conoscenza.

La stupidità ha invece un carattere permanente, è impermeabile a qualunque forma evolutiva del pensiero.

Ho l’impressione che ai nostri giorni, quelle che certo non possono definirsi qualità virtuose, si sono fuse fra loro, creando un amalgama indissolubile che nuoce sia al bene comune sia a quello individuale.

Chi ne è espressione, spesso non ne è nemmeno consapevole, credo possa equipararsi a chi, non sapendo di essere portatore di una malattia infettiva, contagia buona parte di chi incontra.

La vicenda della mensa negata ai bambini di Adro, o altre simili, pare confermare in toto la mia teoria secondo la quale è difficile discernere oggi fra ignoranza e stupidità, in ogni caso è certamente la seconda a prevalere.

È una stupidità che incattivisce gli animi fino a renderli di pietra: condanna chi compie un gesto nobile e mette all’indice chi ne beneficia. L’ho già scritto la crociata contro i poveri, i diversi, è l’evoluzione più moderna del razzismo. Non è un caso che si divulghi più celermente nelle zone più ricche.

È una stupidità eletta a sistema politico quando organizza la raccolta di 200 firme per sostenere un sindaco che usa la mano pesante con bambini ed extracomunitari, quando, per mantenere il consenso elettorale, semina la cultura della paura, dell’intolleranza.

È un seme che attecchisce solo se ad accoglierlo trova un terreno reso fertile dall’egoismo, dall’ignoranza-stupidità ed è tenuto in vita solo se è continuamente irrorato dalla paura.

Nella giungla della stupidità, prosperano gli ipocriti; ufficialmente respingono i poveri, perché sono tanti e fanno paura, ma poi se ne servono per i traffici illeciti, per tenere basso il costo del lavoro, perché quando tante braccia si offrono, il salario diminuisce irrimediabilmente fino a sfociare nello sfruttamento, nel lavoro nero che favorisce l’evasione fiscale.

Il povero non si vuole, ma serve alle famiglie, alla politica, alla finanza, ai furbi, è un’inconfessabile risorsa.

La cosa terribile è che a contrastare questa strategia della destra sono rimasti in pochissimi.

Non ho notizia di raccolta di firme, campagne di contrasto promosse dai partiti contrari all’iniziativa.

Non vedo tracce di una diffusa e sana indignazione, eppure non si tratta più di fatti occasionali; appare chiara una strategia strisciante che mira ad abbassare sempre più il nostro livello di guardia, che mira al consolidamento di nefasti e antistorici atteggiamenti.

Se non si leveranno voci e iniziative efficaci, saremo sempre più contagiati dagli stupidi e dagli ignoranti che continueranno indisturbati nei loro propositi; confortati nel loro incedere anche dal silenzio e dalla complicità dei parroci e delle gerarchie ecclesiastiche, che rinunciano persino alla carità cristiana per quieto vivere, per garantirsi finanziamenti.

Si è invertito l’ordine dei fattori, i pochi che si curano degli ultimi sono I’eccezione, gli altri la norma. Dopo il grido di dolore, per sorridere un po’, vi racconto un aneddoto che tratta a modo suo lo stesso argomento: racconta di un signore un poco alticcio che appena entrato in un affollato bar, si rivolge ai presenti definendoli un ammasso di stupidi e di cretini ignoranti. Dice loro che è bene che si dividano per potersi meglio conoscere. Li passa in rassegna e procede alla divisione: “Tu sei un ignorante vatti a sedere a sinistra”. Poi, rivolgendosi a un altro: “Tu sei uno stupido, vatti a sedere a destra”.

I più lo assecondano sorridendo comprensivi. Giunto a un cliente invitato a sedersi con gli ignoranti, questo si ribella e sbotta: “Io non vado a sedermi con gli ignoranti perché non lo sono!”

L’ubriaco rimane stupito per la reazione veemente, poi, recuperato un attimo di lucidità, con tono conciliante gli dice: “Scusami, se ti fa sentire meglio, va pure a sederti con gli stupidi”.

Ecco, seppure un po’ alticcio, un altro che equiparava gli stupidi agli ignoranti, pare sia esistito.

San Zeno Naviglio, aprile 2010

Battista Olivetti